Contributo a fondo perduto per i giovani imprenditori agricoli
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La nuova misura Più Impresa indetta dall’ISMEA si rivolge ai giovani e alle donne che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola o che sono già attivi in agricoltura da almeno due anni e intendono ampliare la propria impresa, migliorando la competitività con un piano di investimenti fino ad 1,5 milioni di euro.
A chi è rivolto?
L’agevolazione è rivolta alle MPMI agricole sotto forma di ditta individuale o società composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti o da donne, che vogliano attuare un subentro o un ampliamento e aventi i seguenti requisiti:
- Subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa in Italia, con azienda cedente attiva da almeno due anni ed economicamente e finanziariamente sane;
- Ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.
Agevolazioni
- Mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60% delle spese ammissibili, fino a 15 anni;
- Contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35%delle spese ammissibili.
Spese ammissibili
- Spese per lo studio di fattibilità – ammissibili nella misura del 2 per cento del valore complessivo dell’investimento da realizzare e non oltre il 12% dell’investimento da realizzare;
- Spese per lo studio di fattibilità – nella misura massima del 2% del valore complessivo del progetto;
- Spese per lo studio di fattibilità e per i servizi di progettazione – nella misura massima del 12% del valore complessivo del progetto;
- Spese relative alle opere agronomiche – per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria;
- Spese relative alle opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione;
- Spese per l’acquisto terreni – nella misura massima del 10% del valore complessivo del progetto.
Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo inoltre, le agevolazioni sono concesse in regime de minimis nel limite massimo di euro 200.000.
Spese non ammissibili
- Diritti di produzione;
- Animali e piante annuali;
- Lavori di drenaggio;
- Impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili;
- Investimenti di sostituzione di beni preesistenti;
- Lavori in economia;
- Impianti e macchinari usati;
- Capitale circolante.
Come richiedere il contributo
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